Copia e modifica

lunedì 30 gennaio 2017

Come fare il sapone alla zucca

Questa ricetta mi è venuta in mente il giorno dell'Immacolata in occasione del mio viaggio in Trentino.
Il profumo del vin brulè e l'atmosfera ovviamente natalizia, mi hanno fatto nascere l'idea di creare questo sapone.
Ho utilizzato la polpa di zucca centrifugata, ma se non disponete di una centrifuga potete tagliare la zucca, cuocerla al vapore e schiacciarne la polpa.
Per conferire un profumo più intenso, ho utilizzato l'idrolato di zucca che potete trovare in erboristeria, in alternativa va benissimo anche l'acqua distillata.
Potete anche utilizzare solo 100 ml di succo di zucca e 300 ml di idrolato, oppure anche solo tutto succo di zucca; l'importante è mantenere le proporzioni, cioè il peso totale del liquido è 300 ml su 1 kl. di grassi.
Ho deciso di congelare il succo in modo tale da mantenere il colore caldo e arancione della zucca.
Ingredienti:

  • Olio d'oliva 450 gr.
  • Olio di avocado 250 gr.
  • Olio di cocco 200gr.
  • Olio di mandorle dolci 100gr.
  • Idrolato di cannella 100 gr.
  • Succo di zucca 200 gr.
  • Soda caustica 142 gr.
  • Qualche goccia di olio essenziale di cannella
  • Qualche goccia di olio essenziale di chiodi di garofano.
  • Qualche goccia di olio essenziale di arancio dolce.
  • Spezie miste (cannella, anice stellato, chiodi di garofano, vaniglia)
  • Coloranti naturali, tipo estratto di catramo o di ravanello; facoltativo, infatti il colore era così bello al naturale che ho deciso di non utilizzarli.


martedì 3 novembre 2015

Sapone al cocco metodo a caldo


Questo sapone l'ho creato prima di partire per le ferie, di solito è quando sono più ispirata :-)

Ho utilizzato olio di cocco e mönoi de tahiti, il mönoi de tahiti non è altro che
olio di cocco profumato dall'infusione della foglia di Tiarè (una varietà del fiore di Gardenia)

Grazie alla fragranza intensa e decisa della gardenia il sapone risulta di un dolcissimo profumo estivo intensificato maggiormente dall'essenza cocco.

Ho aggiunto il latte di cocco per rendelo più idratante e anche un pò di polpa di cocco grattugiata per un leggero effetto scrub.

Questo sapone l'ho finito istantaneamente, l'ho amato per il profumo, la schiuma ricchissima e per la particolare durezza.

Ho utilizzato il metodo a caldo per conferire maggiormente un'aspetto grezzo al sapone e l'ho tagliato a pezzi grossi.


Ingredienti:

-Olio di cocco 900 gr.

-Olio mönoi de tahiti 100 gr (olio di cocco ed estratto di gardenia).

-Acqua 190 gr.

-Latte di cocco 190 gr.

-Soda caustica 155,76 gr.

-Polvere di cocco (una manciata)

-Fragranza cocco ( ho utilizzato aroma cocco di Segreti di natura) 24,11 gr.



Modifiche/sostituzioni

Se non trovate il latte di cocco utilizzate direttamente 380gr di acqua.

Se non avete olio monoi de tahiti, utilizzate direttamente 1000 gr. di olio di cocco.


Metodo a caldo e metodo a freddo a confronto:


Per questa ricetta ho utilizzato il metodo a caldo.

Il metodo a caldo e il metodo a freddo hanno in comune tre fasi:

1) Si scioglie la soda caustica nell'acqua.

2) Si scaldano gli olii o i burri.

3) Si unisce la soda caustica ai grassi e agli olii e si mescola fin quando il composto raggiunge la consistenza cremosa di una crema pasticcera.


Metodo a freddo:

4) si aggiungono gli oli essenziali, eventuali nutrienti extra, coloranti, o altro tipo di additivi (tipo spezie, fiori ecc.)

5) Si versa il sapone negli stampi dove la saponificazione si completerà nell'aco di 24-48 ore.

6) Il sapone viene tolto dagli stampie tagliato a pezzi e messo a staglionare per circa un periodo di circa due mesi.



 Metodo a caldo:

4) Il sapone viene versato in una pentola a cottura lenta o in una pentola con il metodo a bagno maria ad uan temperatura intorno ai 60°- 80° gradi.

5) Il sapone viene cotto fino a raggiungere la fase di gel,(il sapone raggiunge la consistenza di vaselina)

tale fase può variare in base al tipo di olio o burro utilizzato e si aggira intorno alle 1-2 ore circa.

6) Quando il sapone raggiunge una consistenza cerosa, si spegne il tutto e si aggiungono gli eventuali nutrienti, coloranti e additivi.

7) il sapone viene versato nello stampo.

8) il sapone vine tolto dallo stampo e viene tagliato se lo si desidera.

9) la satgionatura del sapone con il metodo a caldo ha tempi piuttosto ridotti,  c'è chi lo utilizza subito ma io lo sconsiglio vivamente.

Il sapone ha bisogno di stabilizzarsi e di perdere completamente la soda caustica.


Metodi a confronto:

In realtà io non li metterei a confronto,

a mio parere non è migliore una tecnica piuttosto che l'altra, direi semplicemente che si ottengono risultati differenti.

Risultati che si possono affinare maggiormente con la pratica.

nel metodo a caldo il sapone ottenuto ha un aspetto grezzo, i nutrienti e gli olii essenziali

vengono aggiunti in una fase in cui la soda caustica ha perso aggressività e quindi mantengono maggiormente le loro caratteristiche.

Il sapone a freddo ha un aspetto più liscio e può prendere la forma che  si desidera in quanto aderisce perfettamente allo stampo,

anche il colore risulta più uniforme.

Qualsiasi tecnica decidiate di provare il mio consiglio è provatela più volte fino ad ottenere l'effetto che desiderate!

Questo è l'aspetto del sapone con solo olio di cocco:

Mentre  questo è l'aspetto del sapone con l'aggiunta dell'olio monoi de tahiti:

Per il video completo cliccate qui:


http://www.youtube.com/watch?v=aD_bwjTYIUY


venerdì 29 maggio 2015

Come fare oleolito di carota

L'olio di carota possiede numerose proprietà curative e benefiche, in particolare si utilizza per prevenire l'invecchiamento della pelle.
L'olio di carota contiene una notevole quantità di antiossidanti come il betacarotene (precursore della vitamina A) vitamine del gruppo B, PP, D ed E.
Gli antiossidanti ci aiutano a prevenire i segni dell'invecchiamento e a proteggere la nostra pelle dalle aggressioni esterne come i raggi UV.
Per le sue caratteristiche l'olio di carota offre una protezione base all'epidermide quando la pelle si espone ai raggi solari.
L'alta concentrazione di betacarotene aiuterà la nostra pelle a mantenere un bel colorito abbronzato in quanto stimola la produzione di melanina (la melanina è la determinante primaria del colore della pelle umana) in tal modo manterremo la nostra abbronzatura più a lungo nel tempo.

Come Usarlo:
L'olio di carota può essere usato davvero in mille modi!

  • Per mantenere l'abbronzatura da applicare prima della doccia.
  • Come idratante post doccia da spalmare sul corpo sulla pelle umida e poi tamponata con l'asciugamano.
  • Può essere usato come ingrediente nei saponi fatti in casa.
  • In aggiunta alle creme (qualche goccia) ne potenzia l'effetto.
  • Spettacolare nelle maschere viso!
  • Ottimo anche negli olii solidi da massaggio che io adoro tanto portare in vacanza con me...








Farlo in casa è super semplice, vi lascio il link al mio video che vi spiega step-by-step come produrlo:
Oleolito di carota fatto in casa



domenica 24 maggio 2015

Sapone alla lavanda e miele


Adoro il sapone fatto in casa!
Questo sapone è una vera coccola per il corpo e per l'olfatto!
Da tempo ormai, preferisco il sapone fatto in casa a quelli industriali.
I saponi industriali infatti, hanno solo un buon profumo e un sacco di schifezze dentro!
Questo sapone ha il classico odore della lavanda e l'aggiunta di miele lo rende ancora più dolce.
È un toccasana per chi ha la pelle delicata, soprattutto per chi ha quei fastidiosi rossori tra le pieghe della pelle.
Questa ricetta è una mia creazione, ci ho messo dentro il burro di Karitè e il Burro di cacao, che hanno un effetto molto  nutriente sulla pelle.
Un consiglio? Provare per credere!















-Gli ingredienti sono i seguenti:


  • Burro di cacao              60    gr.
  • Burro di karitè              50    gr.
  • Cera d'api                    20    gr.
  • Olio di cocco               200  gr.
  • Olio di oliva                 510  gr.
  • Olio di mandorle dolci  60    gr.
  • Olio di ricino                 100  gr.
  • Acqua distillata:           300 gr.
  • Soda caustica              135 gr.


  • Olio essenziale di lavanda 10 ml
  • Foglie di lavanda  una manciata
  • Miele due cucchiai



Per conoscere la procedura di preparazione,
date un occhiata al mio video:




Come usare la caterinetta o il tricottino


Oggi voglio parlarvi di come imparare a usare la Caterinetta.

I passaggi sono pochi ed estremamente semplici:


  • Per prima cosa, inserite il filo all'interno del cerchio e con la mano sinistra tenete ben saldo il filo che esce da sotto.

  • Girate il filo intorno al primo chiodino che si trova vicino alla mano destra. 

Il movimento deve andare da destra verso sinistra.















  • Girate quindi il filo allo stesso modo negli altri chiodini



  • Girate il filo anche intorno al primo chiodino di avvio.












  • A questo punto, prendete il gancetto in dotazione e con la mano destra portate la prima maglia che avete creato sopra l'ultima.


  • Ogni volta che tirate fuori la maglia, con la mano sinistra, tirate sempre il filo che fuoriesce in modo tale da dare una corretta tensione al lavoro.

  • Girate il filo nella parte esterna ai chiodini in modo da formare un cerchio.

Tirate fuori quindi tutte le maglie.

  • Continuate a ripetere quest'ultimo passaggio fino all'ampiezza che desiderate...



Questo è il cordoncino creato con la caterinetta a forma di bruco. 
cordoncino caterinetta


Tricottino o Caterinetta

Il tricottino detto anche caterinetta, viene utilizzato per creare cordini di forma tubolare.
La sua nascita risale intorno al medioevo quando veniva utilizzato per creare delle solide briglie per i cavalli.
In Piemonte il termine caterinetta, veniva attribuito alle giovani sarte la cui santa protettrice è appunto santa Caterina.
Ne esistono in commercio di tantissime forme, come ad esempio a forma di bruco, di fiore, o anche di fungo.

L'attrezzo ha un certo fascino retrò e piace a tutti sia ai bambini, sia ai grandi perché è semplice e divertente.


Knitting loom

Ciao a tutti,
questo è il mio primo post e mi piacerebbe parlarvi di uno strumento per lavorare la maglia scoperto di recente e che a solleticato la mia fantasia.
Sto parlando del  telaio a maglia, meglio conosciuto come Knitting loom oppure Telar Maya, o Telar Azteca, o ancora Telar peruviano.
Ho notato che qui in Italia è poco praticato e ho pensato che magari ci sono tante persone che come me  hanno voglia di imparare a praticare questa tecnica di lavorazione.
Il telaio lana, può avere diverse forme che naturalmente producono risultati differenti.Il primo Telaio che voglio farvi vedere è quello che ho creato io assemblando dei semplici paletti comprati al Brico. 


Non pensavo che piantare due chiodi risultasse in realtà piuttosto complicato!